"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
I castelli e più ancora le abbazie furono centri culturali di prim'ordine: basti pensare alle opere pittoriche e scultoriche che si svilupparono in questi luoghi romiti; alla custodia e traduzione di antichi manoscritti e alla creazione e diffusione di opere teologiche, filosofiche e letterarie.

Chi vuole rendersi conto di quest'ingente patrimonio basta salire ad una di queste abbazie per sbalordire il suo spirito di fronte ad una così ingente mole di opere dove lavorarono insigni artisti come Cimabue e Giotto, i Dellarobbia, Michelangelo, Beato Angelico, Andrea del Castagno, opere di scuola fiorentina ed emiliana e nella costruzione degli immobili troviamo maestri muratori di chiara fama come i maestri Comacini.

Tra i monumenti importanti lasciateci dalle Civiltà che si sono susseguite nell'arco di 3000 anni di storia ricordo la città etrusca di Misa dove,oltre alla planimetria della città e resti murari e oggettistiche sono stati ritrovati un po' dovunque. A questo punto voglio ricordare i ritrovamenti nel comune di Marzabotto.

I Romani hanno lasciato nelle nostre valli oltre la via della Futa e della Porettana le strade Flaminia Minor e la Flaminia Minor Militare che muoversi da Arezzo passava per Scarperia, saliva al Passo della Futa e di qui per il monte Bastione, Monzuno, Brento congiungeva Bologna.

Un'opera idraulica di notevole importanza lasciateci dai romani è l'acquedotto che raccoglie le acque purissime del fiume Setta che porta per una lunghezza di Km 20 alla città di Bologna.

Don Evaristo Stefanelli
Articolo scritto per questo sito.


Falciatrice trainata dai buoi
Foto di Piccirilli Emilio