"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Le ghiacciaie o diacciaie all'uso della vicina Toscana o più semplicemente Conserve nella bassa pianura bolognese furono un fondamentale tassello nella povera economia locale.
La loro principale funzione consisteva nella conservazione dei differenti alimenti che si materializzavano perlopiù nelle carni, insaccati, formaggi, burro ed altri derivati caseari.

Il complesso della ghiacciaia comitale di Piano del Voglio si presenta con una datazione costruttiva tardo quattrocentesca, era a servizio dell'attiguo palazzo La Torre, comunemente conosciuto come La Fattoria.

Quest'ultima denominazione gli è stata attribuita in quanto residenza del fattore che gestiva i possedimenti locali del casato dei Ranuzzi de Bianchi.

La sua struttura è costituita interamente da conci in pietra murati maestralmente con tecnica a secco seguendo una lineare planimetria di forma circolare.

Un corridoio di accesso, di sviluppo trapezioidale ci conduce al suo interno o propriamente nel locale detto Cella della Neve. Le dimensioni interne rappresentate da un diametro di oltre quattro metri con una altezza complessiva di quasi sette metri ne esaltano l'elevata valenza costruttiva.
Osservando la cupola semisferica superiore si può constatare la presenza di un foro centrale.
Da questa cavità veniva introdotta, dall'esterno, la neve, che successivamente veniva compattata all'interno di questa cella per aumentare la durata ed il potere refrigerante.

Tuttavia l'ampio volume complessivo, non deve essere direttamente rapportato alla capacità di immagazzinamento. Infatti gli alimenti da conservare venivano riposti in un modesto vano laterale detto anche per tale motivo la Dispensa.

Come si può facilmente osservare la totalità della struttura muraria si presenta interrata e coperta da una fitta ed alta vegetazione.

Questa situazione non è casuale, infatti veniva adottata per aumentarne la resa conservativa ed in modo particolare durante i caldi ed afosi periodi estivi.

Inoltre, in caso di necessità si utilizzava una singolare tecnica che consisteva nel riporre al di sopra della calotta superiore uno strato ordinato di fascine per migliorarne l'isolamento termico con l'esterno.

All'interno del territorio pianese, considerando la sua estensione nel periodo del governo comitale, si riscontravano differenti ghiacciaie, ubicate in posizioni geografiche diverse ed alcune di queste erano destinate alla sola conservazione del burro e quindi dette Burraie.

Ai nostri giorni, la ghiacciaia presso il Campeggio Internazionale Relax, rimane l'unica testimonianza sul territorio di queste graziose costruzioni. 

E' quindi auspicabile la sua tutela e valorizzazione alla stessa stregua di un vero e proprio monumento all'ingegno ed alla laboriosità dell'uomo.

Autore: MAURIZIO VALENTINI
Presente nel fascicolo intitolato "La Ghiacciaia ComitaleRanuzzi de Bianchi" creato dal Centro DocumentazionePianese e patrocinato dal Gruppo Studi delle Valli Savena,Setta, Sambro.

Foto

Un ringraziamento allo Studio Tecnico del Geometra Marco Sabbi per aver gentilmente redatto la planimetria di questo complesso architettonico. Anche questa planimetria è presente nel depliant La Ghiacciaia Comitale Ranuzzi De Bianchi creato dal Centro Documentazione Pianese e patrocinato dal Gruppo Studi delle Valli Savena, Setta, Sambro e scritto da Maurizio Valentini.

Ghiacciaia Comitale