"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso
del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso
sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra;
spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Titolo: I nostri campi sono pieni di
.
pubblicato il: 06/08/2016
Il Tarassaco è una pianta officinale molto conosciuta e diffusa sul territorio nazionale ma non molto conosciuta nellantichità per le sue proprietà. Appena colto in insalate, crude o cotte, sia in minestre sia in preparati erboristici, la sua azione depurante e disintossicante é quella più ricercata.
Il Tarassaco (Taraxacum officinale) è conosciuto comunemente come Dente di leone, Soffione, Piscialletto, Cicoria matta e si trova nei prati, campi incolti, lungo i sentieri.
Cosa utilizzare
Del tarassaco si utilizzano le foglie, i fiori e le radici sia in insalate sia per produrre tisane o estratti.
Luso dei fiori è soprattutto limitato alla cucina: può essere aggiunto in insalate miste o, quando è ancora in bocciolo, fritto.
Le foglie, dal sapore amarognolo, sono utilizzate in insalate crude e cotte, in minestre, ma rivestono un notevole interesse per la preparazione di tisane ed estratti a funzione depurativa.
La radice è utilizzata quasi esclusivamente in erboristeria per tisane, decotti ed estratti.
Per la salute
Le radici e le foglie di tarassaco sono ricche di principi amari molto utili a sostenere il lavoro del fegato, uno degli organi deputati alla disintossicazione del nostro organismo. Il tarassaco contribuisce dunque a sostenere fegato e cistifellea, stimolando contemporaneamente anche il lavoro dei reni che porteranno fuori le sostanze che non servono facendo pipì.
Si tratta quindi di un rimedio naturale depurativo ma anche diuretico molto apprezzato e utilizzato in caso di ritenzione idrica o nei periodi in cui si ha voglia di detossificare un po lorganismo in particolare durante i cambi di stagione privilegiando la primavera nel caso del fegato.
Il tarassaco è un buon rimedio anche per chi ha il colesterolo alto e vanta poi doti digestive e leggermente lassative oltre che essere utile a rafforzare lazione del nostro sistema immunitario, infatti, è ricco di sostanze utili al nostro corpo come vitamine, sali minerali e antiossidanti.
In cucina
Con le foglie fresche e tenere è possibile fare uninsalata rinfrescante, soprattutto allinizio della primavera, quando lorganismo ha bisogno di rinnovarsi e depurarsi dalle tossine accumulate nel periodo invernale.
Molto buona a mio parere uninsalata mista di foglie di tarassaco, qualche fiore della pianta stessa e se siete romantici e amate i quadri impressionisti qualche fiore di viola e primula se siete buongustai uova sode e cipolla tropea .e ancora se siete proprio ghiotti ..qualche dadino di pancetta saltata in padella (è un segreto) il tutto condito a piacere.
I capolini in bocciolo si possono friggere e mettere in salamoia come i capperi.
Controindicazioni
Sebbene la pianta presenti una bassa tossicità è meglio chiedere sempre consiglio agli esperti principalmente per chi soffre di calcoli renali o biliari, per chi prende alcuni farmaci particolari come antiaggreganti ecc, per le donne in gravidanza o che allattano.
Quindi informatevi, incuriositevi ed innamoratevi sempre della natura che ci dona in continuazione.
Grazie
Marescalchi Elisa
pubblicato il: 06/08/2016
Il Tarassaco è una pianta officinale molto conosciuta e diffusa sul territorio nazionale ma non molto conosciuta nellantichità per le sue proprietà. Appena colto in insalate, crude o cotte, sia in minestre sia in preparati erboristici, la sua azione depurante e disintossicante é quella più ricercata.
Il Tarassaco (Taraxacum officinale) è conosciuto comunemente come Dente di leone, Soffione, Piscialletto, Cicoria matta e si trova nei prati, campi incolti, lungo i sentieri.
Cosa utilizzare
Del tarassaco si utilizzano le foglie, i fiori e le radici sia in insalate sia per produrre tisane o estratti.
Luso dei fiori è soprattutto limitato alla cucina: può essere aggiunto in insalate miste o, quando è ancora in bocciolo, fritto.
Le foglie, dal sapore amarognolo, sono utilizzate in insalate crude e cotte, in minestre, ma rivestono un notevole interesse per la preparazione di tisane ed estratti a funzione depurativa.
La radice è utilizzata quasi esclusivamente in erboristeria per tisane, decotti ed estratti.
Per la salute
Le radici e le foglie di tarassaco sono ricche di principi amari molto utili a sostenere il lavoro del fegato, uno degli organi deputati alla disintossicazione del nostro organismo. Il tarassaco contribuisce dunque a sostenere fegato e cistifellea, stimolando contemporaneamente anche il lavoro dei reni che porteranno fuori le sostanze che non servono facendo pipì.
Si tratta quindi di un rimedio naturale depurativo ma anche diuretico molto apprezzato e utilizzato in caso di ritenzione idrica o nei periodi in cui si ha voglia di detossificare un po lorganismo in particolare durante i cambi di stagione privilegiando la primavera nel caso del fegato.
Il tarassaco è un buon rimedio anche per chi ha il colesterolo alto e vanta poi doti digestive e leggermente lassative oltre che essere utile a rafforzare lazione del nostro sistema immunitario, infatti, è ricco di sostanze utili al nostro corpo come vitamine, sali minerali e antiossidanti.
In cucina
Con le foglie fresche e tenere è possibile fare uninsalata rinfrescante, soprattutto allinizio della primavera, quando lorganismo ha bisogno di rinnovarsi e depurarsi dalle tossine accumulate nel periodo invernale.
Molto buona a mio parere uninsalata mista di foglie di tarassaco, qualche fiore della pianta stessa e se siete romantici e amate i quadri impressionisti qualche fiore di viola e primula se siete buongustai uova sode e cipolla tropea .e ancora se siete proprio ghiotti ..qualche dadino di pancetta saltata in padella (è un segreto) il tutto condito a piacere.
I capolini in bocciolo si possono friggere e mettere in salamoia come i capperi.
Controindicazioni
Sebbene la pianta presenti una bassa tossicità è meglio chiedere sempre consiglio agli esperti principalmente per chi soffre di calcoli renali o biliari, per chi prende alcuni farmaci particolari come antiaggreganti ecc, per le donne in gravidanza o che allattano.
Quindi informatevi, incuriositevi ed innamoratevi sempre della natura che ci dona in continuazione.
Grazie
Marescalchi Elisa