"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Gli Articoli di Aldo:

Commemorato l’eccidio di Crespino sul Lamone (2018-07-27)



Sono passati tanti anni quando per la prima volta ( ci pare nel 1952), andammo a Crespino sul Lamone con nostro babbo, il quale doveva stilare un articolo recensivo su la Nazione, sulla cerimonia che si sarebbe svolta nel piccolo villaggio alpestre incastonato fra le Appennini tosco-romagnoli, nel ricordo e in memoria di 44 persone trucidate dai tedeschi il 17 luglio del 1944, per una tragica rappresaglia, dopo una azione dei partigiani che uccisero quattro tedeschi in fuga.
Sembra ieri dicevamo e all’età di 78 anni salvo rarissime volte siamo sempre andati con orgoglio a Crespino per scrivere per i giornali che abbiamo collaborato e che collaboriamo, quella che è la tradizione di un evento sempre rimasto nel cuore e nella mente di tutti i crespinesi e degli altri piccoli agglomerati dove furono prelevati dai tedeschi questi martiri innocenti, fucilandoli sulla battigia del Lamone.
Domenica scorsa 22 luglio 2018, in occasione del 75° anniversario, un lungo corteo partito dalla chiesa di Crespino si è portato nel piazzale antistante il Sacrario-Ossario  (progetto architettonico del  Prof. Mario Bini di Borgo San Lorenzo), dove S.E. Mons. Mario Toso, Vescovo di Faenza e Modigliana, ha concelebrato la Santa Messa in suffragio, unitamente a don Bruno Malavolti, amato parroco di Crespino e di Casaglia, anima di questa cerimonia da tanti anni, coadiuvato da un solerte comitato sotto la presidenza della Signora Irene Alpi.
Alla presenza di tante autorità amministrative (abbiamo notato amministratori e Gonfaloni municipali di Marradi, Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Modigliana, Brisighella,  Tredozio, Faenza, Vicchio di Mugello, Scarperia San Piero ed altri ancora), oltre ai gonfaloni del Comune di Firenze, della Regione Toscana e della Regione Emilia Romagna, e non per ultimo il labaro delle Associazioni Vittime Civili di Guerra con il suo presidente Aurelio Frulli (eravamo insieme 15 giorni fa, 10 luglio 2018, a commemorare i martiri di Padulivo in Comune di Vicchio di Mugello) e quindi le autorità militari, associazioni combattentistiche e d’Arma (Alpini e Carabinieri in congedo), con il servizio musicale espletato dalla Banda Filarmonica di Marradi e Popolano; moltissime persone presenti, molto popolo, quasi tutti anziani purtroppo, segno inequivocabile che nonostante la scomparsa in questi anni di tanti congiunti dei martiri, il ricordo è sempre ben saldo e scolpito nella pietra miliare della storia, che non potrà esser mai cancellata.
Prima della Santa Messa ci sono stati i saluti e gli interventi del Comitato Onorcaduti, del sindaco di Marradi Tommaso Triberti, del sindaco di Palazzuolo sul Senio Cristian Menghetti, del consigliere regionale Fiammetta Capirossi, quindi le allocuzioni ufficiali da parte di personaggi istituzionali, terminando questa commemorazione con la deposizione di una corona d’alloro nella cripta sottostante il Mausoleo. Una giornata storica quindi nel ricordo di questi inermi martiri che dovettero subire una morte orribile, senza nessuna colpa, senza che nessuno fosse andato in loro difesa; ma tant’è, questa è la storia che nessuno può distorcere o cancellare. Se la salute ci sorregge e a Dio piacendo l’anno prossimo saremo, dopo 60 anni ininterrotti, ancora a Crespino.

Foto
Un momento della cerimonia al Mausoleo di Crespino sul Lamone dove nella sottostante cripta sono sepolti i 44 martiri dell’eccidio del 17 luglio 1944.