"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Gli Articoli di Aldo:

LA COLONNA DELLA LIBERTA’ NEL MUGELLO (2024-05-03)



(breve ricordo dei 300 soldati americani morti a Ponzalla)

C’era molta animazione nel grande parcheggio del viale Kennedy a Scarperia, oggi venerdi 26 aprile 2024, in occasione dell’evento denominato “Colonna della Libertà” una manifestazione allestita dai musei dedicati alla “II° Guerra Mondiale – 1940-1945” , tra cui Gotica Toscana Onlus, con sede a Ponzalla. Un’iniziativa itinerante, iniziata nel 2008, ma che ogni anno cambia tragitto percorrendo centinaia di chilometri, e che ha ricevuto già due volte l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Fra l’altro i suoi equipaggi sono anche stati ricevuti dal Santo Padre proprio per i valori fondanti dell’evento, che sono Pace e Democrazia. Erano oltre 100 gli automezzi militari storici presenti, con equipaggi rigorosamente in uniforme d’epoca, fra soldati, sottoufficiali, ufficiali, crocerossine, medici, infermiere, ausiliari etc,etc che hanno attraversato ieri giovedi 25 aprile 2024, Dicomano, Vicchio e Borgo San Lorenzo, per poi fare tappa nel centro di Scarperia, dove sono stati accolti dal sindaco di Scarperia e San Piero, Federico Ignesti. Stamane appunto sono ripartiti per il Passo del Giogo, Firenzuola per arrivare a Castel del Rio. Eravamo ad attendere la colonna a Ponzalla, proprio davanti al monumento che ricorda il sacrificio di quasi 300 soldati alleati, che morirono nel 1944 sullo spazio davanti al Monte Altuzzo, presi allo scoperto dai mitraglieri dai parà tedeschi, che fecero una carneficina. Ecco abbiamo cercato nei vari articoli sulla ricorrenza della liberazione, almeno un rigo, una parola, un ricordo verso questi giovani soldati, di cui diversi di origine italiana ( basta leggere i nomi sulle lapidi del Monumento), che vennero a morire per la nostra libertà. E pensare che nel 1964 la statua fu abbattuta da un gruppo di emeriti imbecilli che lasciarono anche la firma sul basamento ( abbiamo la foto originale) raffigurante la falce e martello. La storia quella vera, non manipolata, torna sempre a galla a ricordarci altre verità ed altre storie.


Foto allegate