"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
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Famiglie e insediamenti medioevali (2008-07-02)

Se l'Edizioni 'Ezzelino' ci da una chiara ed esauriente dissertazione sulle abitazioni nel Medioevo, sia nella struttura architettonica, dei materiali e degli interni, molto probabilmente anche nel nostro Mugello veniva ricalcata quello che era la prassi comune su tutti gli altri vicini e lontani territori. Infatti fra l'AM e il BM, la mugellana vallata ebbe alcuni ed interessanti insediamenti medievali grazie alla presenza di molte famiglie discendenti dagli Ubaldini e dai Guidi, potenti feudatari dell'epoca, come i Morelli, Ghinazzi, Lapi, Martelli, Parenti, Giraldi, Cerchi, Castellari, Falcucci, Baldovinetti, Da Paliano, Da Ripa, Da Monti, Da Lutiano, Da Rabatta, gli stessi Medici, Dini e non per ultimi i Baldi, Gondi, Pandolfini etc,etc, provenienti dalla vicina Firenze che innalzarono i loro abituri più o meno grandi, di cui restano tutt'ora molte vestigie, come ci ricordano con scritti ed immagini iconografiche fra i più solerti e profondi scrittori di cose storiche, di cui il prof. Francesco Niccolai (era proprietario della torre medievale di Capitignano di Sopra in Valcava) che resta, senza ombra di dubbio, lo storico mugellano per antonomasia.

Restando nel territorio di Borgo San Lorenzo e in parte di Vicchio di Mugello, segnatamente nelle zone denominate 'Val di Faltona', 'Monti', 'Val di Strulla' e 'Valcava', prima di giungere nel suolo di

Campestri in comune di Vicchio, le 'torri' e gli 'abituri' medioevali iniziavano ad ingentilire e punteggiare il paesaggio mugellano dove per secoli la foresta faceva da padrona.

Nella Valle del Faltona erano già esistenti antichissime chiese (Santa Felicita, Monti, Pila, Montecaroso, etc, etc.) così alcune medioevali 'Case da signore ' (vedi'Ricavo') come ancora si nota ai dì nostri fra la Villa detta 'La Ruzza' e il bivio detto di Serravalle. Nella Valle invece del Fistona le medioevali 'Case da signore' si notano a Gricignano accanto alla chiesa di Sant'Andrea a Gricignano, quindi Candigliana, Montepulico, Piandolico, Montazzi, le Fonti e Lutiano Vecchio (Villa La Brocchi) già medievale manierod ella nobil famiglia Da Lutiano discendente degli Ubaldini, mentre resta quasi integra 'La Casa Torre' posta su una collinetta sopra Viterete-Le Salaiole.

Anche nel territorio di Olmi antichi medievali insediamenti si notano a Parenti, Petrognano, alla Bartolina, Sant'Ansano ( notevole l'architettura quasi medievale del mulino sopra il Fistona, attualmente di proprietà Aristei)) o la torre-colonica di Petrognano.

Si sale verso Val di Strulla e San Cresci in Valcava e le 'case da signore' si notano ai 'Deti', 'Capitignano', 'Camarquoia' e in basso anche 'Malcanto' ma spostata verso il territorio di Sagginale e San Quirico, dove la primitiva torre medievale è ora incorporata da addossamenti innalzati nei secoli.

Si giunge quindi alla Villa Gondi detta 'La Quiete' e dopo poche centinaia di metri oltrepassato il confine comunale con Vicchio di Mugello si entra nel territorio detto di Campestri.

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Una 'Casa da signore' (Rudere)

Oltrepassata di pochi metri la Villa di Campestri già dell' antichissima famiglia Roti, detti anche 'Ruoti' e successivamente 'Roti-Michelozzi' (nel medioevo oltre ai Roti di Campestri esistevano altri rami come i Roti da Ghireto e da Montegiovi, come vedremo in seguito) prima di intravedere sopra una vaga collinetta circondata da alberi di alto fusto compreso il secolare e miracoloso 'Cipresso' di Sant'Antonino la Chiesa Prioria di San Romolo a Campestri (ormai chiusa da anni e ridotta a magazzino), a sinistra della strada comunale ci appare un rudere antichissimo di chiara architettura medioevale similare agli altri abituri detti 'Case da signore' che abbiamo citato precedentemente.

Questo edificio abbandonato da tanti anni, ormai crollato in parte e assalito da arbusti ed erbacee denota però un qualcosa di vetusto, di antico, di un edificio (sarà questo motivo di approfondimenti di professionistici tecnici del settore, visto che lo scrivente è solamente un appassionato di storia locale, niente di più) che affonda lontani radici. Una particolarità abbastanza precisa nel contesto storico ci viene dalle 'Piante di Popoli e Strade ' Capitani di Parte Guelfa del XVI° secolo' nella topografia dedicata al Popolo di S. Romolo a Campestri. Come si legge abbastanza nitidamente, la nobil famiglia Roti o Ruoti, aveva beni e possedimenti ben distinti e a parte i terreni (boschi, campi, prati, colline, maggiatiche, etc, etc) ecco alcuni disegni di edifici più o meno importanti, con sotto la didascalia Ruoti (si legge anche il nome: Giulio Ruoti), possedimenti che confinavano con altre importanti famiglie fra cui, a destra, un edificio addirittura di proprietà di Chiarissimo dè Medici, padre di Silvestro dè Medici, ramo cadetto di questa illustre famiglia che ha fatto la storia della Toscana, dell'Italia e d'Europa, ma pur sempre di chiara fama e potenza visto e considerato che le proprietà di Chiarissimo dè Medici e dei figli giungevano fino nel territorio di Faltona, Valdastra, Monte Rezzonico e addirittura fino ai confini del Monastero dei Servi di Maria a Montesenario.

Tornando alla visione della Pianta Topografica del '500, si nota che gli edifici di proprietà Ruoti erano disegnati secondo l'importanza e la grandezza; infatti le Ville o gli 'abituri' di grandi proporzioni architettoniche erano disegnate con corpo principale ed annessi mentre gli 'abituri' meno importanti erano disegnati col solo edificio piccolo; osservando con attenzione la Pianta Topografica l'attuale Villa Campestri dovrebbe essere quella a sinistra con uno slargo o spiazzo sul davanti, quindi altro importante edificio in basso a destra ed altro ancora al centro

Ma la cosa che colpisce è il piccolo disegno con un solo corpo a pochi metri dalla Villa disegnata a sinistra che abbiamo sopracitato; siamo quasi certi (una piccola percentuale di dubbio ovviamente resta) che quell'edificio è il rudere medioevale che ancor oggi si nota, o perlomeno un edificio di tardo medioevo.

In una vecchia immagine degli anni '30 (1935 ca.) a cui ci venne data la possibilità di ristamparla (quindi una riproduzione), sul retro, con scrittura quasi tremolante a china, si leggeva:'vecchio rudere mediovale fra il Cistio e Campestri'. E' difficilissimo supportare qual'è questo edificio, ma ci viene il caso di dire che fra la villa e la chiesa non ci sono altre costruzioni (a parte una casa colonica riadattata a monte della stessa chiesa), se non l'edificio in questione, ormai, come detto fatiscente ed in parte crollato. Anticamente sarà stata più ampio' Più alto' Chissà!

Se questa è una semplice dissertazione storica relativa al piccolo triangolo fra la Villa e la Chiesa di Campestri, supportata però da documenti ineccepibili, un approfondimento specifico nel settore tecnico (tipo di costruzione, materiali, stipiti, pietrame, embrici, etc, etc) potrà dare una risposta più esauriente.