"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
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GIOVACCHINO FORZANO NEL LIBRO DI MARCO STERPOS (2016-04-11)



Come i lettori del Sito Web OK!Mugello e il Sito Appennino Web Bologna ricorderanno, lo scorso 2015 ebbe luogo a Borgo San Lorenzo (Firenze - Mugello), la presentazione del libro del drammaturgo, regista cinematografico, giornalista, scrittore, storico e librettista Giovacchino Forzano (n. 1883 – 1970), nativo di Borgo San Lorenzo figlio di Andrea, all’epoca Vice Segretario Comunale e industriale tipografo e di Elisabetta Lanini, di una delle più antiche e notabili famiglie borghigiane. Il libro scritto e curato da Marco Sterpos, scrittore mugellano abitante da tanti anni a Montevarchi, fu presentato dall’assessore alla cultura Cristina Becchi e dal professor  Massimo Seriacopi, giovane critico molto apprezzato, docente di letteratura italiana all’Università di Firenze. A distanza di un anno, ci giunge notizia che giovedì prossimo 14 aprile 2016, alle ore 17.30, presso Casa Carducci (Piazza G. Carducci, 5 – Bologna), Elisabetta Graziosi e Marco Veglia presentano il libro di Marco Sterpos:”- Scrivere teatro nel regime - Giovacchino Forzano e la collaborazione con Mussolini-“. Mucchi editore, 2015. Ingresso libero Elisabetta Graziosi e Marco Veglia (Università di Bologna) presentano dunque il nuovo libro di Marco Sterpos. Il volume è dedicato a due autori che del teatro, nel ventennio fascista, furono certamente espressione significativa: il drammaturgo Giovacchino Forzano, e lo stesso Mussolini che, assai interessato al teatro, indusse Forzano a scrivere tre drammi insieme a lui. Ne nacque così la trilogia "eroica" formata da «Campo di maggio» (1930) sui cento giorni di Napoleone; «Villafranca», sul famoso episodio risorgimentale (1932) e «Giulio Cesare» (1939), dove l'«attenzione al tema dell'eroe solo e in difficoltà, spesso tradito dai suoi, ben più corrisponde alla problematica e alle esigenze di "immagine" del duce che alle consuete tematiche del Forzano». Sterpos lamenta come la grande maggioranza dei critici non abbia finora prestato vera attenzione a Forzano e, sulla scorta di due recenti monografie sul drammaturgo, le opere di C. Griffiths e di S. De Rosa, rivendica invece all'autore un importante ruolo nella storia dello spettacolo della la prima metà del Novecento. Riguardo ai rapporti del drammaturgo con Mussolini, Sterpos riconosce che a Forzano sia da imputare una fede cieca nel "duce", ma ritiene questa sorta di "religione mussoliniana" almeno sincera e disinteressata. Essa del resto non implicò mai un'adesione al partito fascista, al quale Forzano si iscrisse solo nel 1933 e per necessità, a tacere che molti atteggiamenti suoi furono in palese contrasto con la linea del PNF. Graziosi e Veglia ne discorrono con lo studioso toscano, già allievo all'Ateneo di Firenze, di Binni, Ramat e Jannaco, e che ha all'attivo una ricca produzione di saggi su Carducci e Alfieri. Terminiamo questa nota storica letteraria di quello che scrivemmo dopo la presentazione del libro di Marco Sterpos a Borgo San Lorenzo: “ - Una mente illuminata, una fervida fantasia, una intelligenza superiore non si misura nel contesto storico dove ha operato. Si misura sempre”. Ed è questo in sintesi quello che hanno cercato di far comprendere gli interlocutori. Ma non esiste l’intelligenza per capirlo. Poca. A Borgo San Lorenzo il libro è in vendita presso Parigi & Oltre in via Giovanni della Casa e Mondadori in via Mazzini – “.

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La locandina del libro di Marco Sterpos su Giovacchino Forzano.