"Gli Appennini sono per me un pezzo meraviglioso del creato. Alla grande pianura della regione padana segue una catena di monti che si eleva dal basso per chiudere verso sud il continente tra due mari (....) è un così bizzarro groviglio di pareti montuose a ridosso l'una dall'altra; spesso non si può nemmeno distinguere in che direzione scorre l'acqua."
J. W. Goethe, Viaggio in Italia (1786 - 1788)
Gli Articoli di Aldo:

La Villa di Campestri (2008-07-02)

Non c'è libro storico che si rispetti che non disserta, più o meno lungamente sulla Villa di Campestri una delle residenze più amene del Mugello posta in media altitudine del Montegiovi, dove si gode un bellissimo panorama della sottostante mugellana vallata con Vicchio ai piedi, Borgo San Lorenzo a sinistra e uno spicchio non indifferente dei contrafforti appenninici da Brancabalardi ad Ampinana fino al Pian degli Alari, al confine con il Comune di Marradi.

Ma prima di addentrarci negli scritti degli storici, l'Abate Giuseppe Maria Mecatti nella 'Storia Genealogica della nobiltà e cittadinanza di Firenze' edita nel 1756, scrive:

'- RUOTI. Vengono dal Mugello, e si son chiamati da Montegiovi, e da Campestri. Acquistano l'abilità agli Uffizi nel 1592. Hanno fatti parenti di Nobili. Ne sono le Case di Brunetto in Borgo Ognissanti, di Pandolfo in via del Cocomero (attuale via Ricasoli) e di Simone nella Vigna (attuale via della Vigna Vecchia).



Scrive don Giuseppe Maria Brocchi nella 'Descrizione della Provincia del Mugello - 1748' quando cita la Chiesa Parrocchiale di San Romolo a Campestri: '- Nel popolo di questa Cura, vi è la celebre Villa dè Signori Ruoti, con molti poderi ed una bella cascina dè medesimi Signori -'



E' chiaro che la 'cascina' in questione era costituita da un complesso di fabbricati raccolti intorno ad un grande cortile per la lavorazione dei prodotti agricoli ricavati dai campi. Non è improbabile che alcune edifici raffigurati nella Carta Topografica dei 'Capitani di Parte Guelfa - Sec. XVI°' siano stati adibiti appunto a 'cascina'. Nella Carta Topografica inserita a corredo del libro del Brocchi è disegnata anche Villa Campestri, così com'è inserito il toponimo nella Carta Topografica dell'Atlante Geografico Fisico e Storico del Granducato di Toscana dello Zuccagni Orlandini (1832).



Nel Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana (sia nella prima edizione del 1846 e successivamente nel 1855) del Cav. Emanuele Repetti, oltre alla Parrocchiale si legge: '- Esiste in questo popolo una grandiosa Villa dei Sigg. Ruoti, antichi feudatari dei Vescovi di Firenze in coteste parti- '.



Lo storico per antonomasia del Mugello, il prof. Francesco Niccolai (n. 1881 - m. 1930) nella sua 'Guida Topografica, Storica Illustrata Mugello e Val di Sieve - 1914' ci da una visione molto ampia del suolo e della Villa. La descrizione è minuziosa, precisa, copiosa. Si viene a conoscenza che nel medioevo i Ruoti avevano già possedimenti, castelli e feudi e' a guardar le loro possessioni e difendere il loro stanziamento eressero torri e fortezze su le pendici del Monte Giovi'



Tanta altra storia si legge nel corso dei secoli, fra arte (addirittura Lorenzo di Bicci dipinse un affresco in un tabernacolo attiguo alla Villa, attualmente esposto al Museo Beato Angelico di Vicchio di Mugello), cultura e religione (fu ospite nel 1447 Sant'Antonino Vescovo di Firenze quando venne in visita pastorale) oltre ad una dissertazione architettonica della Villa che sembra riammodernata nel '600 dopo diverse modificazioni.



*Altri scrittori nel corso del '900 scrivono e ricordano questa Villa come Gaspero Righini (Mugello, Val di Sieve - 1956);



*Massimo Becattini e Andrea Granchi (Alto Mugello, Mugello, Val di Sieve ' 1985);



*Massimo Certini e Piero Salvadori (Il Mugello - 1999); quest'ultimi criticano alcuni accorgimenti inseriti in questa Villa, una volta recuperata e restaurata, adibita ad Hotel di lusso.





Tornando indietro negli anni, spulciando i giornali dell'epoca in modo particolare 'Il Messaggero del Mugello', la scomparsa di personaggi dell'alta borghesia mugellana (notabili, amministratori, militari etc,etc), era motivo di inserire un articolo o una necrologia fra le pagine del settimanale mugellano. Così avvenne il 13 settembre 1906 con la morte di Baldassarre Roti, componente della famiglia in oggetto, abitante però non nella Villa di Campestri ma in altra bella e sontuosa abitazione ubicata all'ingresso del Cistio, piccola frazione a soli due chilometri dalla stessa residenza degli avi di Baldassarre.

Era noto che fra '800 e '900 le proprietà dei Roti erano molteplici. Questa antica residenza dei Roti è stata del corso degli anni recuperata e restaurata e suddivisa in alcuni quartieri di civile abitazione. (proprietà famiglia Impemba).



Un secondo articolo sul 'Messaggero del Mugello' datato 11 maggio 1930, ricorda la scomparsa del Canonico di Santa Maria del Fiore, Monsignor Stanislao Roti-Michelozzi, proprietario con il fratello Giuseppe Roti (come ci ricorda il Niccolai nel 1914) della Villa di Campestri e leggendo questo ricordo si comprende che alcuni componenti di questa antichissima famiglia, anche in tempi moderni, erano nei diversi campi e settori, personaggi ad alto livello; in questo caso all'interno della Chiesa Fiorentina.

La chiesa Parrocchiale di San Romolo a Campestri



Le notizie storiche di questa antica Chiesa parrocchiale dedicata a San Romolo, sono molte. I libri storici non sono parchi nel menzionare questo edificio sacro e i maggiori scrittori di cose mugellane fra '700, '800 e '900 ne riportano ampie dissertazione;



*Don Giuseppe Maria Brocchi nel 1748;



*Don Luigi Santoni nel 1847;



*Emanuele Repetti nel 1846 e nel 1855;



*Prof. Francesco Niccolai nel 1914;



*Gaspero Righini nel 1956;



*Monsignor Carlo Celso Calzolai nel 1970;



*Massimo Becattini e Andrea Righini nel 1985;



*Massimo Certini e Piero Salvadori nel 1999;



*Marco Pinelli, Luigi Tagliaferri, Carlo Adini nel 1999;





In questa ricerca storica sull'antica Chiesa Parrocchiale di San Romolo a Campestri abbiamo creduto di inserire la pagina specifica di ciascun volume, affinché il committente possa avere una parentesi più ampia, un orizzonte più copioso di questi edificio sacro che ebbe l'onore nel 1447 di ospitare Sant'Antonino Vescovo di Firenze, uno dei più straordinari personaggi che abbia avuto la chiesa fiorentina.

BOLLETTINO STORICO-LETTERARIO

DEL MUGELLO

DIRETTO DAL PROF. GIUSEPPE BACCINI

DI BARBERINO.

NOVEMBRE 1892



(ultima documentazione in

ordine di tempo ritrovata)



All'ultimo momento prima cioè di chiudere questa ricerca storica sul suolo di Campestri, un ulteriore approfondimento ci ha portato a scoprire nei rarissimi volumetti del 'Bollettino Storico-Letterario del Mugello' (Anno I° - Novembre 1892 - Num. 6) diretto dal Prof. Giuseppe Baccini di Barberino di Mugello alcune interessanti ed inedite storie di Campestri.

Dalla pag. 99 alla pag. 101 è stato pubblicato un ampio resoconto della Famiglia Roti, estratto da una raccolta di memorie della stessa Famiglia. E' senza ombra di dubbio uno spaccato interessantissimo poiché si entra nel contesto di un preciso periodo storico nel Tardo Medioevo dove la famiglia Roti era ben evidenziata in tutta la sua potenza.



Alla pag. 114 dello stesso Bollettino Storico-Letterario, il prof. Giuseppe Baccini inserisce alcune note storiche della Chiesa di San Romolo a Campestri, tratte dalle notizie che Filippo Baldinucci, lo storico fiorentino per antonomasia del '600, scrisse di vari luoghi del Mugello compreso appunto la Chiesa di San Romolo. Due pagine (114 e 115) molto interessanti dal lato artistico e storico che mettono in evidenza l'importanza della Famiglia Roti sul Patronato di questa Chiesa.